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Credito d'imposta sui beni strumentali: un quadro riepilogativo degli incentivi fino al 2025

Sono diverse le formule di credito d'imposta concesse a imprese e professionisti che intendono promuovere una trasformazione digitale della propria attività investendo in beni strumentali tecnologicamente avanzati e non. A seconda dell'anno in cui il bene è stato consegnato e in base alla natura dello stesso (materiale o immateriale, appartenente o meno all'industria 4.0) è possibile calcolare la corretta percentuale del credito. A tal proposito viene di seguito fornita un'analisi dettagliata di ogni condizione da rispettare per poter accedere alle agevolazioni.



Pianificazione temporale dell'investimento

Al fine di stabilire l'agevolazione applicabile è necessario determinare l'esatto momento di realizzazione dell'investimento, il quale coincide con la data di consegna del bene (salvo clausole specifiche di rinvio del passaggio di proprietà ad una data successiva). Nel caso di investimenti in appalto fa fede la data di accettazione senza riserve dell'opera da parte del committente. La data di entrata in funzione del bene o quella di interconnessione risultano irrilevanti al fine di determinare il timing valido per la fruizione del credito. Nell'ipotesi di beni complessi è necessario stabilire se le prestazioni successive alla consegna rappresentino mere attività accessorie alla fornitura del bene o, al contrario, componenti essenziali della cessione. Mentre nel primo caso vige il principio generale secondo cui si fa riferimento alla data di consegna, nel secondo si è in presenza di appalto. In questa ipotesi l'operazione di vendita si perfeziona solo con l'installazione, la messa in funzione e il collaudo del bene. Di conseguenza è la data di rilascio del certificato di accettazione a stabilire l'opzione di credito applicabile.



Industria 4.0

Gli investimenti materiali tecnologicamente avanzati (allegato A, legge 11 dicembre 2016, n. 232 - ex Iper ammortamento) effettuati o prenotati, versando un acconto almeno del 20% dell'importo totale, entro il 31 dicembre 2021 e a partire dal 16 novembre 2020 sono quelli che garantiscono le condizioni maggiormente vantaggiose, permettendo un credito pari al 50%, fino alla soglia massima di 2,5 milioni, per poi scendere al 30% fino a 10 milioni e al 10% fino al limite massimo di 20 milioni. È importante sottolineare che i massimali di spesa sono unici per l'intero arco temporale. In alcuni casi risulterà quindi conveniente posticipare l'investimento al periodo successivo in modo da sfruttare la percentuale di credito maggiore. Realizzando un investimento entro il 31 dicembre 2022 si ha diritto a percentuali inferiori, pari al 40% per il primo scaglione e al 20% per il secondo. Il terzo rimane invariato. Tuttavia, versando l'acconto del 20% entro dicembre 2022 è possibile usufruire delle medesime percentuali anche per gli investimenti relativi al primo semestre 2023. Stessi criteri applicati per i successivi anni, fino al 2025, con percentuali scese, rispettivamente, al 20, 10 e 5%.



Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali appartenenti all'industria 4.0 (allegato B, legge 11 dicembre 2016, n. 232, come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205) vigono gli stessi meccanismi applicati ai precedenti con la differenza di sottostare ad un unico scaglione per ogni periodo temporale, in riferimento al ridotto limite di spesa massimo, fissato ad 1 milione. Un'ulteriore differenza riguarda l'introduzione, esclusivamente per questa categoria di beni, di un quarto scaglione temporale che permette di ottenere un credito del 50% della spesa per gli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2022 fino al 31 dicembre dello stesso anno, fermo restando la già citata coda al primo semestre 2023 tramite "prenotazione".




Investimenti non tecnologicamente avanzati

Nel caso di acquisto di beni non appartenenti all'industria 4.0 l'unica differenza è rappresentata dal tetto massimo di spesa, pari a 2 milioni per i beni materiali e 1 milione per quelli immateriali. Le scadenze e le percentuali sono invece uguali per entrambe le categorie. Gli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2021 danno diritto ad un credito del 10% (o del 15% in caso di strumenti e dispositivi tecnologici destinati al lavoro agile), che scende al 6% se realizzati nel 2022, con la consueta coda prorogata al primo semestre 2023. Per il momento non sono previste agevolazioni per i beni non tecnologicamente avanzati acquisiti dopo il 2022.

Non rientrano nel credito i veicoli e gli altri mezzi di trasporto presenti nell'art. 164 del Tuir, così come i fabbricati, le costruzioni e i beni con coefficiente di ammortamento inferiore al 6,5%. Al contrario possono beneficiarne gli autobus, gli autocarri e gli impianti fotovoltaici, ma per i soli costi riguardanti la componente impiantistica.



Modalità

Il Decreto direttoriale 6 ottobre 2021 approva il modello tramite il quale è possibile comunicare dati e altre informazioni riguardanti l’applicazione del credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. È necessario che tale modello venga firmato digitalmente dal legale rappresentante dell’impresa e trasmesso in formato elettronico tramite PEC all’indirizzo: benistrumentali4.0@pec.mise.gov.it. Cliccando sul seguente link è possibile accedere alla pagina web del Ministero delle imprese e del made in Italy al fine di scaricare il suddetto modello e prendere visione del decreto.




Fonti:

Agevolazione all'appello. Crediti d'imposta, dal 2023 si cambia - Luca Gaiani - Il Sole 24 Ore, Focus Norme & Tributi - 03/11/2022;

Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali - Ministero delle imprese e del made in Italy - ultima modifica: 20/10/2022

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